Acqua

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Padova prevede l’adozione di un Piano delle Acque e ne descrive i contenuti essenziali e le finalità.

“Allo scopo di prevenire situazioni di rischio idraulico, i Comuni di concerto con i Consorzi di Bonifica e gli uffici periferici del Genio Civile territorialmente competenti, in sede di pianificazione, meglio se intercomunale, devono dotarsi di una omogenea regolamentazione dell’assetto idraulico del territorio agricolo (Piano delle acque)…”

Il Piano delle Acque descrive la rete idrografica esistente: corsi d’acqua maggiori, rete dei consorzi di bonifica, rete scolante minore demaniale e privata, reti fognarie; raccoglie i dati riguardanti gli allagamenti verificatisi in passato e le criticità idrauliche esistenti; programma le opere principali di messa in sicurezza idraulica del territorio; prevedere la redazione di un regolamento idraulico per la manutenzione della rete esistente; indica linee guida per la mitigazione idraulica nei nuovi interventi di urbanizzazione.

Amianto

L'amianto è un gruppo di minerali naturali a struttura fibrosa separabile in fibre molto sottili e resistenti, largamente impiegato nel passato in vari settori, dall'edilizia all'industria.

La Legge 257/92 ne ha disposto la completa dismissione, poiché l'inalazione delle fibre liberate nell'aria comporta un grave rischio per la salute. Se l'amianto è compatto, cioè le fibre sono fortemente legate in una matrice stabile e solida per cui difficilmente si liberano, non è danneggiato ed è privo d'abrasioni, non esistono particolari rischi per la salute, mentre se l'amianto è friabile, vale a dire che può essere facilmente sbriciolato o ridotto in polvere con la semplice pressione manuale, esiste il pericolo di inalarne le fibre.

Se il materiale contenente amianto è duro e compatto e in buone condizioni di conservazione il proprietario deve mettere in atto un programma di controllo e manutenzione secondo il Decreto del Ministero della Sanità 06/09/1994, e far fare una valutazione secondo quanto specificato dalla Deliberazione Giunta Regionale Veneto 265/2011.

Se il materiale contenente amianto è friabile, danneggiato o deteriorato oltre un certo livello, è necessario un intervento di bonifica, previa approvazione di un piano di lavoro da parte dello Spisal dell'Ulss. Il Comune di Piove di Sacco rende disponibili dei contributi per lo smaltimento di materiale contenente amianto nelle condizioni di microraccolta, cioè quelle condizioni che snelliscono le procedure per la rimozione e smaltimento di piccoli quantitativi di materiali contenenti amianto, valida solo per abitazioni e insediamenti civili.

Animali

Si precisa che è fatto divieto di detenere i cani a catena, diversamente da quanto indicato al regolamento art. 11 comma 3, per aggiornamento disposto con Legge regionale n. 17 del 19/06/2014 che dispone:

“Al proprietario o al detentore anche temporaneo di animali di affezione è vietato l’utilizzo della catena o di qualunque altro strumento di contenzione similare, salvo che per ragioni sanitarie o per misure urgenti e solamente temporanee di sicurezza, documentabili e certificate dal veterinario curante.”.

Aria

Inquinamento atmosferico
Monitoraggi dell’aria nel territorio comunale

Dal 1993 al 2005 è stata attiva in Piazza Castello una centralina fissa di rilevazione di alcuni inquinanti atmosferici cosiddetti convenzionali (biossido di azoto, biossido di zolfo, monossido di carbonio e ozono), gestita dalla Provincia di Padova e successivamente dall’ARPAV. Tale centralina, a seguito di una riorganizzazione della rete regionale, è stata disattivata in quanto non considerata significativa su un livello geografico più ampio.

Durante il periodo 2001-2002 l’ARPAV ha effettuato anche altre rilevazioni, su richiesta dell’amministrazione comunale, utilizzando un mezzo mobile, posizionato prima in Via S. Rocco e successivamente in Via Paolo VI (angolo Via Valeri), e dei campionatori passivi per misurare ulteriori parametri, contribuendo quindi ad una migliore caratterizzazione delle condizioni di qualità dell’aria.

Nel 2008 il Dipartimento Provinciale ARPAV di Padova, nell’ambito del programma di zonizzazione del territorio regionale predisposto dall’Osservatorio Regionale Aria (ORAR), ha effettuato un monitoraggio degli inquinanti atmosferici con l’utilizzo di una stazione mobile posizionata nella frazione di Corte in Via Provinciale dal 29/02/08 al 27/04/08 (59 giorni) e dal 17/06/08 al 08/07/08 (22 giorni) per un totale complessivo di 81 giorni di monitoraggio.

Nel 2014 è stata svolta un’altra campagna di monitoraggio in via Parini, di fronte agli istituti scolastici e in via Alessio Valerio, presso la caserma dei Vigili del Fuoco, di cui si allega relazione.

Il nostro Comune è situato nell’ambito Pianura e Capoluogo Bassa Pianura IT0513 della zonizzazione regionale. La valutazione della qualità dell’aria infatti si effettua sia mediante la verifica del rispetto dei valori limite degli inquinanti, ma anche attraverso la conoscenza delle sorgenti di emissione e della loro dislocazione sul territorio, tenendo conto dell’orografia, delle condizioni meteoclimatiche, della distribuzione della popolazione, degli insediamenti produttivi. La valutazione della distribuzione spaziale delle fonti di pressione fornisce elementi utili ai fini dell’individuazione delle zone del territorio regionale con regime di qualità dell’aria omogeneo per stato e pressione.

Tra l'estate 2020 e l'inizio del 2021 è stata svolta una nuova campagna di monitoraggio in via Longhena, nel Capoluogo, mediante il posizionamento di una stazione mobile. I risultati della campagna di monitoraggio sono descritti nella relazione allegata qui sotto.

Energia

Il Patto dei Sindaci è la prima iniziativa pensata dalla Commissione Europea per coinvolgere direttamente i governi locali e i cittadini nella lotta contro il riscaldamento globale. Tutti i firmatari del Patto dei Sindaci prendono l'impegno volontario e unilaterale di andare oltre gli obiettivi dell'UE in termini di riduzioni delle emissioni di CO2.

Per raggiungere questo obiettivo i governi locali che sottoscrivono il Patto si impegnano su base volontaria a:

  • realizzare un inventario base delle emissioni (IBE) di gas ad effetto serra (espressi in tonnellate di CO2 equivalente) che identifica le emissioni del territorio comunale all'anno base;
  • realizzare un Paes (Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile) che identifichi azioni da realizzare sul territorio comunale per ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 20% entro il 2020;
  • realizzare periodicamente un report sull'attuazione del Paes per valutare il grado di realizzazione delle azioni previste e aggiornare gli obiettivi del piano.

Inquinamento luminoso

Per inquinamento luminoso si intende ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree cui essa è funzionalmente dedicata e, in particolare, oltre il piano dell'orizzonte. Per inquinamento ottico o luce intrusiva si intende ogni forma di irradiazione artificiale diretta su superfici o cose cui non è funzionalmente dedicata o per le quali non è richiesta alcuna illuminazione.

Il riferimento regionale è costituito dalla Legge regionale n. 17: "Nuove norme per il contenimento dell'inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell'illuminazione per esterni e per la tutela dell'ambiente e dell'attività svolta dagli osservatori astronomici”.

La normativa prevede la predisposizione da parte dei Comuni di un "Piano dell'illuminazione per il contenimento dell'inquinamento luminoso" (Picil).

Il "Piano" è un atto di programmazione per la realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione esterna e per ogni intervento di modifica, adeguamento, manutenzione, sostituzione ed integrazione sulle installazioni di illuminazione esterna già esistenti nel territorio comunale.

Rifiuti urbani

Rumore

La Classificazione o zonizzazione acustica è uno strumento previsto dalla legge quadro sull'inquinamento acustico (Legge 447/1995) che ha la funzione sia di pianificare lo sviluppo dei nuovi insediamenti e sia di verificare le situazioni di superamento dei limiti su cui impostare azioni di risanamento.

Consiste nella suddivisione del territorio comunale in aree omogenee a cui sono associati dei valori limite di rumorosità ambientale e limiti di rumorosità per ciascuna sorgente.

Il Regolamento per la tutela dall’inquinamento acustico disciplina le competenze comunali in materia di inquinamento acustico.