larve processionaria

Cos'è la processionaria del pino

La processionaria del pino è un lepidottero defogliatore, ovvero un insetto parassita che si nutre di foglie e parti verdi delle piante. Comunemente è così chiamata perché le larve si spostano ordinatamente in lunghe file alla ricerca di cibo e per incrisalidarsi al suolo.

Questo insetto attacca numerose conifere in particolare quelle appartenenti ai generi Pinus e Cedrus. Nelle nostre zone colpisce maggiormente il pino nero (P. nigra), il pino silvestre (P. sylvestris), il pino marittimo (P. pinaster), il pino d’Aleppo (P. halepensis) e varie specie di cedro.

 

Danni prodotti dalla processionaria

Sulle piante si possono verificare defogliazioni più o meno accentuate e, in casi più gravi, provocare ritardi di sviluppo favorendo la comparsa di altri fitofagi, senza pregiudicarne la sopravvivenza.

Sull’uomo e sugli animali, a seguito di contatto diretto con le larve oppure in conseguenza della dispersione dei peli nell'ambiente, si possono manifestare irritazioni cutanee, oculari e respiratorie.

 

Come combatterla

La lotta alla processionaria (Traumatocampa pityocampa) è obbligatoria su tutto il territorio nazionale, come da Decreto Ministeriale del 30 ottobre 2007.

Al fine di prevenire e limitare la presenza della processionaria del pino è opportuno :

  • evitare la messa a dimora di conifere del genere Pinus, in particolare del pino nero (Pinus nigra);
  • per le piante già in essere, eseguire interventi programmati e mirati come di seguito specificati:
    1. IN AUTUNNO: tra settembre e novembre possono essere eseguiti interventi endoterapici, cioè iniezioni di soluzioni nel tronco della pianta con prodotti a base di Abamectina, nel caso in cui l’asportazione dei nidi non sia facilmente praticabile. Tali operazioni devono essere effettuate a cura di professionisti, pertanto è necessario rivolgersi ad una ditta specializzata.
    2. IN INVERNO:
      • tra ottobre e dicembre effettuare un attento monitoraggio delle specie sensibili (piante appartenenti ai generi Pinus e Cedrus) ricercando eventuali nidi presenti per lo più nella parte periferica della chioma e maggiormente esposte al sole;
      • tra dicembre e febbraio, quando l’attività larvale è ridotta e le larve sono all’interno dei nidi, è indispensabile eliminarli. La rimozione sarà efficace solo se al loro interno saranno presenti le larve. Le operazioni di rimozione consistono nel tagliare e distruggere i nidi larvali ponendo la massima attenzione e adottando adeguate misure protettive per le vie respiratorie, gli occhi e la pelle al fine di evitare il contatto con i peli urticanti dell’insetto.
    3. IN PRIMAVERA: iniziano le "processioni" delle larve che precedono il loro interramento e si possono trovare sui tronchi, sull’erba e sui selciati. In questa fase non vi sono trattamenti specifici di disinfestazione ed è importante che persone, sopratutto bambini ed animali domestici, non vadano a contatto con le larve in quanto esse possono esplicare il loro potente effetto urticante, pertanto:
      • nel caso di contatto rivolgersi al medico e, se si tratta di animali domestici, al veterinario;
      • è opportuno interdire l’accesso ai luoghi dove è stata riscontrata la loro presenza almeno fino alla metà-fine aprile, finché tutte le larve non si saranno interrate.


Si ricorda ai proprietari, amministratori di condomionio e conduttori di aree verdi che:

  • gli interventi messi in atto contro la processionaria sono di tipo preventivo e hanno lo scopo di contenere, per quanto possibile, la diffusione e l'azione dannosa causata, pertanto non sono in grado di eliminare completamente la popolazione dell'insetto e non evitano il ripresentarsi in futuro di nuove infestazioni;
  • gli interventi devono essere realizzati da ditte specializzate, tranne in casi particolarmente semplici, e comunque con le dovute precauzioni di sicurezza, visto che anche i nidi vuoti da larve contengono al loro interno i peli urticanti rilasciati;
  • gli interventi sono a cura e spese dei proprietari/conduttori delle aree infestate;
  • i nidi del parassita e le porzioni di pianta, asportati al fine di contenere l’infestazione, non devono essere dispersi nell’ambiente e nemmeno conferiti nel normale circuito di raccolta rifiuti e raccolta del verde, in quanto ne viene favorita la diffusione, ma devono essere distrutti es. con fuoco, anche in deroga ad eventuali disposizioni di divieto, fatta salva l’osservanza delle opportune norme di sicurezza, quindi creando combustioni controllate e di moderata entità, contenendo l’eventuale disturbo al vicinato. 
21/04/2022